Rinfrescarsi, farsi cullare dalle onde, provare quella sensazione di leggerezza che solo l’acqua è capace di dare. Tutto questo nel mare, baciati dal sole e sovrastati dal cielo azzurro, circondati da bagnanti piccoli e grandi in festa, da barchette e pedalò colorati. Da un lato una montagna che ricorda un cane che dorme, dall’altro una che assomiglia al profilo di uno Stegosaurus.

Ho temuto per qualche tempo di dover rinunciare al piacere di godermi un bel bagno in mare. Le mie condizioni di salute rendono difficili i movimenti, le mie paure fanno il resto, facendomi spesso desistere persino dal tentare per il timore di fallire.

Eppure, per una non originale coincidenza (dato che la mia famiglia proviene dalla Sicilia), quest’estate mi sono trovata a trascorrere le vacanze a Mondello, sulla costa palermitana. Una spiaggia lunga e affollata – nonostante le misure antiCovid – mi ha accolto ancora una volta e quest’anno mi ha donato anche qualcosa in più.

Grazie ad una conoscenza di mia mamma sono venuta a sapere dell’esistenza di Mondello Mia – Mare, Integrazione, Accessibilità, un angolo di spiaggia dedicato alle persone con disabilità: una decina di postazioni con lettini e ombrelloni, sedie appositamente create per l’ingresso in acqua e personale, volontario, a disposizione per l’assistenza e non solo.

L’iniziativa, promossa dalla Federazione Italiana Nuoto  Paralimpico in collaborazione con il lido Ombelico del Mondo, il comune e la provincia di Palermo, ha reso le mie vacanze e il mio soggiorno a Mondello piacevole e completo. Ho potuto così farmi tanti bagni in mare, in sicurezza e in serenità, lasciando da parte il “fastidio” di dovermi arrangiare (o di dover studiare l’ennesimo stratagemma) per entrare in acqua.

È stato tutto più semplice ed è stata un’esperienza che mi ha arricchito, perchè, come spesso mi accade, cerco sempre di vivere le situazioni al cento per cento, traendone insegnamenti o quantomeno riflettendo su ciò che accade a me o intorno a me. E qui, in quello che non per caso ho definito un angolo di spiaggia, ho trovato manifestazioni d’amore che difficilmente dimenticherò. Ho visto famiglie unite più che mai nella ricerca della serenità, ho visto gesti d’amore incommensurabili. Ho visto donne minute riuscire ad alzare dalle sedie motorizzate i loro figli senza forze, rispondendo a qualsiasi richiesta d’aiuto; ho visto uomini dagli sguardi profondi cullare in acqua le loro figlie sorridenti, tenendo i piedi sotto le loro braccia per farle nuotare e fermandosi ogni tanto per dar loro teneri baci di conforto. Ho visto bambini e ragazzini autistici esprimere grida di felicità per quell’acqua che lambiva i loro piedini e lasciarsi andare in pochi istanti una volta entrati in mare. Tutto, in questo angolo di spiaggia così vicino al resto del mondo ma contemporaneamente così lontano, mi è sembrato una poesia. La dedizione e la cura di madri e padri per i figli, dei figli per le madri e i padri, dei fratelli per le sorelle e viceversa, tra coniugi e compagni, mi ha consegnato un qualcosa di speciale. “Siamo persone normali” si sente spesso dire da chi vive nel vortice della sofferenza, “Non siamo eroi”. Al di là delle definizioni che ciascuno di noi sente su se stesso, sono convinta di aver assistito – e di esserne testimone e pure protagonista – a scene d’amore che non sono consone e che dovrebbero insegnarci ad apprezzare molto di più chi ci ama e quanto ci è stato donato. Vedo troppe persone soffrire per problemi creati per noia, per polemiche inutili e non costruttive. Mi piacerebbe, e capisco non sia facile, che si riuscisse a dedicare più tempo alle persone, così come vivo sulla mia pelle grazie alla mia famiglia, al mio compagno e agli amici più sinceri, e come ho visto fare in questa spiaggia anche da volontari che con un sorriso o una battuta hanno saputo alleggerire i miei giorni di vacanza al mare.

2 pensieri riguardo “La spiaggia Mia (a Mondello) che fa rima con poesia | di Federica

  1. Leggo con grande gioia e commozione ciò che hai scritto. Soprattutto il fatto di essere ” normali “. Ma cosa è veramente la normalità ? A mio modesto parere la normalità è accettare ed accettarsi per ciò che si è… Ed allora credo che tutto diventi normale. Vivere e continuare a vivere anche dopo un qualcosa che ci ha ” frenati” è ciò che si deve fare… La vita continua anche se magari con qualche gradino in più…ma continua e va vissuta intensamente. Felice di sentirti felice per questa tua esperienza, mi auguro sia solo l’inizio di un lunghissimo e meraviglioso percorso.
    Ciao

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